“I colori della misericordia” – Quaresima 2025

da mercoledì 5 febbraio sarà porposta – ogni settimana – una opera d’arte e un commento a partire dalla vita dell’autore

M. CHAGALL, Noè e l’arcobaleno, 1961 – 1966

Audio 1

M. CHAGALL, Solitudine, 1933

Solitudine è un quadro di Marc Chagall, dipinto nel 1933 durante l’ascesa del partito nazista in Germania e rappresenta il triste annuncio dell’imminente sofferenza e condizione di isolamento del popolo ebraico. Chagall dipinge un ebreo seduto su un prato, in atteggiamento pensieroso mentre abbraccia il rotolo della Torah. Accanto all’uomo ci sono una mucca e un violino, simbolo del popolo d’Israele. Sullo sfondo si addensano nubi nere e minacciose, simbolo del nazismo e del male che si scatena nel nostro mondo. In mezzo alle nubi è però possibile anche riconoscere un angelo candido e luminoso: il messaggero di Dio.

Il quadro di Chagall ci ricorda i quaranta giorni vissuti da Gesù nel deserto. Nella solitudine e nel silenzio Gesù scopre di essere abitato dalle nubi oscure della tentazione, scopre che il suo cuore è attratto dall’accumulare, dalla sete di potere e dall’apparire. Ma in ascolto della Parola e dei messaggeri di Dio, Gesù scopre che il suo cuore è abitato anche dal desiderio del bene comune e del servizio. Nella solitudine del deserto Gesù si fida della Parola di Dio e sceglie di vivere come figlio dell’unico Padre e fratello di tutti.

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II domenica di Quaresima

M. CHAGALL, L’apparizione, 1917-18

Nel 1917-1018 Chagall dipinge L’apparizione. La tela è suddivisa in quattro settori triangolari di colori diversi. Nel triangolo scuro sulla sinistra Chagall dipinge se stesso davanti ad una tela bianca, privo di ispirazione, incerto se abbandonare per sempre la sua attività pittorica. Nei settori bianchi e blu viene raffigurato un angelo-messaggero in mezzo ad una nube, simbolo dell’ispirazione che raggiunge il pittore e che lo invita a non rinunciare al suo talento e alla sua attività.

La tela di Chagall ci aiuta a comprendere l’esperienza che Gesù vive sul monte della trasfigurazione. Anche Gesù sta vivendo un momento di buio: lui sa bene che andare a Gerusalemme significa rischiare di essere messo a morte dal potere politico e religioso del tempo. Di fronte a questa possibilità, Gesù è tentato di tornare indietro: ha paura e poi anche i suoi amici non lo capiscono e non lo appoggiano. Proprio in questo momento di crisi Gesù sceglie di ritirarsi in disparte, sul monte, insieme ai suoi tre amici più stretti. E proprio sul monte, nel silenzio e nella preghiera, Gesù vive un’esperienza di luce, di “ispirazione”. Scavando dentro di sé, Gesù intuisce che il desiderio che brucia nel suo cuore non è quello di tornare indietro, ma quello di seguire la propria coscienza e la via del bene costi quel che costi.

Tutti nella vita viviamo momenti di buio: proprio in questi momenti Dio non ci lascia soli. Se sappiamo metterci in ascolto della sua Parola e di noi stessi, il Signore parlerà al nostro cuore e ci indicherà la strada che siamo chiamati a percorrere.

Audio 3

M. CHAGALL, Il pendolo con l’ala blu, 1949

Audio 4