Parrocchia di San Cesario D.M. – Arcidiocesi di Modena-Nonantola

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Parrocchia di San Cesario D.M. – Arcidiocesi di Modena-Nonantola

Percorso di Iniziazione Cristiana ottobre-dicembre 2024

Potete scaricare il calendario degli appuntamenti per il percorso genitori-bambini del secondo anno (III elementare), cliccando qui

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    Imparare ad attendere

    di Lidia Maggi, in “Riforma” del 28 novembre 2008

    Fermiamoci un attimo. Prendiamoci un po’ di spazio per riflettere sul tempo. Come viviamo il
    tempo?
    La domanda può sembrare un po’ astratta, una questione da filosofi. Ma è davvero così? Come
    raccontare le nostre storie senza fare i conti con il tempo, con la memoria del passato, col nostro
    presente, con le ansie e le attese future?
    Parlare del tempo è parlare di noi, delle nostre vite. E riflettere su di esso significa interrogarsi sulla
    qualità della nostra esistenza. Come stiamo vivendo? Come scorrono i nostri giorni, i nostri anni?
    Immediatamente ci assale un dolore. Ci sentiamo lacerati perché vorremmo vivere i nostri giorni
    nella piena consapevolezza, dando priorità alle cose e alle relazioni che contano. E invece ci
    ritroviamo a correre, a non avere mai abbastanza tempo per le persone che amiamo. Riflettere sul
    tempo è prima di tutto un atto doloroso che scatena sensi di colpa, sentimenti di inadeguatezza. Il
    primo istinto è la rimozione che si manifesta qualche volta con la cinica rassegnazione C’est la vie.
    Bisogna correre, agire, produrre: essere all’altezza degli standard sociali. Non siamo felici di questo
    modo di vivere, ma è la realtà. Abitiamo questo tempo, siamo figli di questa epoca. Non si può
    vivere fuori dalla storia. E così il tempo che dovrebbe dischiudere le promesse si presenta come
    minaccia, se non come aguzzino che ci tiene in ostaggio. Un ritmo che non ci appartiene, imposto
    da una società che valuta le persone per le loro performance, per la capacità di saper sfruttare al
    meglio il proprio tempo. Il tempo è denaro. E dunque affrettati, il tempo scade. Non puoi
    permetterti di perdere tempo, cogli al volo l’oggi, l’attimo fuggente.
    Attendere, prego
    La nostra società negli ultimi decenni ha subito tante trasformazioni, ma sul tempo ha mantenuto
    dei punti fermi: massimalizzazione dei profitti. La tecnologia ha quasi totalmente annullato i tempi
    morti. Le distanze si fanno sempre più brevi grazie alla rete, ai mezzi di trasporto sempre più veloci.
    Spendiamo i nostri giorni in una società che promette tempo e invece il tempo lo consuma. Le
    nostre biografie, così spremute, risultano accelerate, se non schiacciate sul presente. Non c’è tempo
    per la memoria, per ricordare, per rielaborare il vissuto.
    Noi siamo l’oggi che incalza e ci toglie il fiato. Probabilmente è anche perché siamo così sbilanciati
    sull’immediato che fatichiamo a ritrovare una progettualità, a guardare al domani con sentimenti di
    speranza e attesa.
    Il tempo corre tiranno in una società dove tutto viene vissuto con ritmi accelerati e attendere
    significa perdere tempo. È forse per questo che proviamo un senso di fastidio bloccati nel traffico,
    nelle file alla posta o quando veniamo lasciati in attesa al telefono: «attendere prego!».
    Viviamo i tempi di attesa come un insopportabile ostacolo alla corsa della vita. Che il movimento
    sia interrotto dalla sosta, che le parole siano minacciate dal silenzio, che il fare sia costretto a
    lasciare il posto al pensare: tutto questo ci sembra un’inutile perdita di tempo.
    Tutto e subito
    Perché del resto attendere quando possiamo avere tutto e subito? Perché attendere per comperare
    una casa, avere una macchina o più banalmente per goderci una bella vacanza? Basta un mutuo, un
    prestito, comode rate… Non si vuole banalizzare la fatica di chi non avendo una casa e non
    riuscendo a trovare un affitto, è costretto ad accedere all’abitazione solo attraverso il mutuo. Ma non
    possiamo tacere i rischi racchiusi in una cultura che valorizza il presente a scapito del futuro, di un
    mercato che ti affascina con l’offerta di un prestito e ti convince che tu puoi comperare qualsiasi
    cosa anche se non hai i mezzi. I desideri si riducono così a bisogni da soddisfare nell’immediato.
    Non c’è più capacità di attesa, né tantomeno discernimento di priorità. È una nuova schiavitù quella
    che vincola tutti coloro che accedono a prestiti e sono costretti a vendere il proprio tempo futuro per
    pagare ciò che hanno consumato nel presente. È poi così diversa la nostra condizione da quella di
    quegli ebrei che, nella Bibbia, non potendo saldare il proprio debito, erano costretti a consegnarsi
    come schiavi ai loro creditori? Non più di sette anni però poteva durare tale servizio. I nostri mutui,
    generalmente, durano quattro volte di più.
    Insegnaci a contare i nostri giorni
    Come stiamo vivendo? Siamo così immersi in ciò che facciamo che la prospettiva di fermarci, di
    interrompere il flusso delle tante attività ci mette panico.
    Che valore diamo al nostro tempo? Quali attese ci abitano? «Insegnaci a contare i nostri giorni»
    prega il salmista. Perché noi siamo fatti di giorni, quelli che abbiamo già abitato, il tempo dell’oggi
    e quello dell’attesa futura. Meravigliose creature, tessute di continuità e cambiamento. Fragili come
    clessidre di cristallo. E così facile che le nostre vite si crepino nella corsa e la sabbia si disperda
    trasformando in deserto i nostri giorni.
    Le chiese che frequentiamo? Sono il nostro specchio. Quante attività proponiamo alla città, alla
    comunità senza davvero interrogarci sul senso del progetto. Preoccupati di fare, di riempire
    l’agenda.
    Si può vivere anche un’intera vita di fede all’insegna delle tante cose da fare.
    E non ci viene in aiuto una certa teologia che ha insistito troppo sul compimento delle promesse (in
    Gesù è finita ogni attesa), dimenticando l’invito di Gesù a vegliare ad attendere la sua venuta, i
    nuovi cieli e la nuova terra… Riscoprire nella fede una tensione tra promessa e compimento ci aiuta
    a curare un po’ della nostra miopia, ci strappa dall’immediato per ampliare il nostro orizzonte.
    Una spiritualità dell’attesa
    La sfida è dunque quella di imparare di nuovo la «grammatica dell’attesa», svuotandoci un po’ della
    nostra fretta e delle nostre sicurezze e lasciando spazio a quel Dio che vuole sorprenderci. Potrebbe
    essere un itinerario per il tempo di Avvento, un modo per prepararci al Natale e, un po’ più in là un
    aiuto per riconciliarci con i ritmi delle nostre vite, ridefinendo le priorità e ritrovare il respiro della
    vita.

  • Appuntamenti della settimana

    Appuntamenti delle prossime settimane

    Sabato 13 dicembre

    ore 19:00: Eucarestia festiva – Basilica

    Domenica 14 dicembre

    ore 9:30: Eucarestia – Basilica

    ore 9:50: genitori e bambini I anno – oratorio

    ore 9:50: bambini II anno – canonica

    ore 9:50: bambini III anno – canonica

    ore 11:00: Eucarestia – Basilica

    ore 18:00: Gruppo Post-cresima – oratorio

    Martedì 16 dicembre

    ore 20:45: Liturgia penitenziale comunitaria – Basilica

    Giovedì 18 dicembre

    ore 18:30: Eucarestia feriale – cappellina

    Venerdì 19 dicembre

    ore 20:45:prove dei canti – Basilica

    Sabato 20 dicembre

    dalle 17:00 don Luca è disponibile in Basilica per le confessioni

    ore 19:00: Eucarestia – Basilica

    Domenica 21 dicembre

    ore 9:30: Eucarestia – Basilica

    ore 9:50: Gruppo V elementare – oratorio

    ore 11:00: Eucarestia – Basilica

    Mercoledì 24 dicembre

    dalle 16:30 don Luca è disponibile in Basilica per le confessioni

    ore 23:00: Messa della notte di Natale – Basilica

    Giovedì 25 dicembre

    ore 9:30: Messa del giorno di Natale – cappellina

    ore 11:00: Messa del giorno di Natale – canonica

    Venerdì 26 dicembre – S. Stefano

    ore 11:00: Eucarestia – Basilica

    Sabato 27 dicembre

    ore 19:00: Eucarestia – Basilica

    Domenica 28 dicembre

    ore 11:00: Eucarestia – Basilica

    Martedì 30 dicembre

    ore 20:00: Preghiera sul Vangelo – cappellina

    Giovedì 1 gennaio – Maria Madre di Dio – Giornata della Pace

    ore 17:30: Eucarestia – Basilica

    _________________________________________________________________________________________

    Confessioni

    Chi desidera confessarsi è pregato di fissare un appuntamento telefonando a don Luca (339.663.4949)


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  • Sede legale
    Piazza Basilica 7
    41018 San Cesario sul Panaro (MO)
    C.F. 94011250365



  • Orari apertura ufficio parrocchiale
    Lunedì: 10:00 -12:00
    Martedì: 10:00 -12:00
    Giovedì: 10:00 -12:00