Per prepararsi alla celebrazione della Trinità, possiamo leggere il foglietto scaricandolo qui
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di Francesca Mannocchi, La Stampa, 27 maggio Quand’è che il troppo è troppo? Quando il disprezzo del diritto internazionale diventa intollerabile? Dopo quanti bambini massacrati, uccisi, bruciati vivi, mutilati? Dopo quante denunce tacciate di antisemitismo si può alzare la testa e dire che no, non è antisemitismo affatto, è ostinazione a credere nel diritto. È non rassegnarsi alla realtà manipolata. Erano già troppi dieci bambini uccisi. Ora sono 20mila. Erano già troppi cento civili uccisi. Ora sono 54mila. Eppure, si dirà, il vento sta cambiando. Cambiano i titoli dei giornali, l’indignazione è diffusa, la condanna ai crimini di guerra è sentimento comune. Eppure rischia di essere tardi. Tardi perché a Gaza si sta consumando la crisi della nostra umanità e l’Occidente sta perdendo se stesso. È tardi perché per 19 mesi abbiamo sempre saputo tutto. Tardi perché anche 18 mesi fa e poi 15 e poi 12 e così via, si poteva discutere della sospensione degli accordi di associazione Ue-Israele, o si potevano interrompere le esportazioni di armi che invece si continuano ad autorizzare. Si potevano negare i diritti di sorvolo agli aerei di Netanyahu, sotto inchiesta della Corte penale internazionale. E invece. Abbiamo sempre saputo tutto. Le Nazioni Unite presentano ogni settimana i dati aggiornati sulla situazione nella Striscia di Gaza. Per 11 settimane, tra il 2 marzo e il 18 maggio, nessun aiuto umanitario è entrato nella Striscia di Gaza per l’assedio imposto dalle autorità israeliane. Tradotto significa che non c’era cibo, né carburante per far funzionare i generatori di corrente necessari ai pochi ospedali rimasti attivi, che non sono entrati aiuti medici, né anestesie, né antidolorifici. Che aumentano i bambini malnutriti. Poi il 19 maggio, anche a Tel Aviv qualcuno si è reso conto che sta cambiando un po’ il vento, e Netanyahu ha dichiarato che avrebbe fatto entrare degli aiuti. Dieci camion, il primo giorno, in un luogo in cui prima dell’inizio dell’offensiva militare ne servivano quotidianamente 500. E cosa succede se dopo 80 giorni, che non entra un grammo di farina, dieci camion raggiungono Gaza? Che i camion vengono assaltati. È inevitabile. Si chiama fame. Far entrare dieci camion in un luogo dove ne servirebbero centinaia è l’ennesimo oltraggio a una popolazione in ginocchio, una provocazione, un disordine voluto per dire: vedete? Dobbiamo militarizzare gli aiuti umanitari. Abbiamo sempre saputo tutto, abbiamo avuto dati aggiornati sulle malattie e la fame, sulla conta dei morti e dei feriti, abbiamo visto amputazioni in diretta, e in diretta il recupero dei cadaveri. Abbiamo saputo sempre tutti che le cifre di morti e feriti fossero stime al ribasso e non gonfiate. E prima che sia troppo tardi, prima che i 20mila bambini morti diventino 30mila, dobbiamo mantenere tutta la razionale fermezza di cui siamo capaci per dire che sapevamo tutto, abbiamo sempre saputo tutto e dobbiamo fermare questo massacro.Abbiamo sempre saputo tutto
ore 16:00: matrimonio – Basilica ore 16:30: battesimi – Basilica ore 19:00: Eucarestia – Basilica ore 10:30: Eucarestia – Basilica ore 20:30: Preghiera sul Vangelo – cappellina ore 21:00: Consiglio dell’oratorio ore 21:00: Gruppo per pensare la Festa di San Luigi – canonica ore 18:30: Eucarestia feriale – cappellina ore 19:30: Eucarestia – Basilica ore 10:30: Eucarestia – Basilica ore 20:30: preghiera sul Vangelo – cappellina ore 18:30: Eucarestia feriale – cappellina _________________________________________________________________________________________ Nel mese di Maggio viene recitato il rosario in tre punti del paese: Chi desidera confessarsi è pregato di fissare un appuntamento telefonando a don Luca (339.663.4949)Appuntamenti delle prossime settimane
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Domenica 22 giugno – Corpus Domini
Martedì 24 giugno
Giovedì 26 giugno
Confessioni